Il mio compleanno

Quanto è importante il compleanno? Quanta importanza gli diamo? Cosa significa per me?
Spesso, soprattutto quando si raggiunge una certa età, pensare al compleanno crea disagio. Ci sono donne che preferiscono non dire la loro età, ma anche uomini che lo preferiscono. Ma perché ci imbarazza compiere gli anni?
Partiamo dall’inizio. Il compleanno è l’anniversario della tua nascita. Dovrebbe essere un giorno stupendo come tutti gli altri anniversari che festeggi, ma perché proprio su di noi ha un impatto particolare il nostro anniversario personale?
Il nostro anniversario ci ricorda cosa abbiamo fatto, come abbiamo trascorso il nostro tempo, ci ricorda chi siamo in estrema sintesi. A volte siamo più felici a volte meno, ma di certo qualcosa abbiamo fatto nella nostra vita. Quando sei piccolo desideri ardentemente che arrivi il tuo compleanno perché è la giornata in cui tutti danno attenzione a te. Poi gli anni passano, infanzia, adolescenza, il tempo delle crisi giovanili e dei drammi ma anche il tempo dei traguardi da raggiungere con entusiasmo! La maggiore età che comporta tante nuove azioni da poter fare, la fine degli studi superiori e l’inizio dell’università, l’inizio della vita da persona indipendente! Il compleanno rappresenta tanti traguardi, tanti obiettivi raggiunti, tante scelte e tanti cambiamenti.
Forse è proprio il ricordare cosa si avrebbe voluto fare, e non lo si è fatto, che porta noi persone a mantenere una certa distanza con il nostro anniversario. Ma sono tante, tantissime le azioni che hai fatto in un anno ed è impossibile che tu sia scontento proprio di tutte! Lo so che sto generalizzando, ma se ti soffermi un attimo a pensarci ti rendi conto che è vero: qualcosa di buono per te lo hai fatto in 365 giorni! 😉
Il festeggiare il compleanno pare abbia origini pagane. In quella giornata era abitudine fare auguri di protezione dalle forze del male e augurare salute e sicurezza per il nuovo anno. Ma è solo nel XX secolo che il compleanno, come lo intendiamo oggi (con torta, candeline, regali, auguri..), diviene una pratica di uso comune.
Possiamo interpretarlo come una presa di coscienza delle popolazioni il festeggiare il proprio compleanno, con l’intento appunto di ricordare cosa abbiamo realizzato e augurarci il meglio per il nuovo anno in cui entriamo!
Da parte mia il compleanno è IL GIORNO. In questa ricorrenza mi dedico a me stessa completamente, cerco di ritagliarmi la giornata per fare quello che di più speciale preferisco, mi circondo delle persone che amo, mi rilasso e, non ultimo, mi dedico del tempo per essere felice di cosa ho realizzato e tratteggio il nuovo percorso da prendere. E’ un po’ come avere un obiettivo, darsi degli step per vedere i risultati concreti dell’avvicinamento all’obiettivo e infine raggiungerlo al 100%. Allo scadere dell’anniversario l’obiettivo sarà raggiunto? Dipende sempre da quanta volontà e quanta azione abbiamo messo nel vivere la nostra vita. Ci siamo lamentati spesso? Abbiamo realizzato qualcosa? Siamo felici?
Tutto ritorna sempre agli obiettivi. Se sai come raggiungerli allora farai tutte le azioni necessarie. Degli obiettivi ho parlato in altri articoli (usa la nuova funzione di ricerca per leggerli, ne troverai più di una decina!) perché l’ostacolo più grande nel raggiungerli non è la fortuna o il saper fare, ma è la costanza dell’agire 😉
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Ovviamente il giorno del compleanno è una ricorrenza importante, con degli step che ne ricalcano l’esistenza, vedi il diciottesimo compleanno, o via via i decennali trascorsi, i 40 anni, i 60 anni o addirittura i traguardi centenari. Per la mia esperienza personalmente il genetliaco è spesso insopportabile, tanto che sono i miei familiari che ci tengono; spesso ho cercato di capire questa mia repulsione per il tempo che passa, figuriamoci poi il festeggiarlo!!!!, sono reminiscenze infantili che oramai sono radicate così a fondo da non essere più recuperabili se non con una falsa gioia per non offendere i partecipanti che annualmente hanno anche l’onere di ricordare il tuo giorno di nascita, i più stretti anche l’impegno di scervellarsi nel cercarti l’inutille regalo. Difatti nella nostra ipocrisia digitale utilizziamo Facebook per inondare la rete augurando tanta gioia ad amici, parenti e sconosciuti che senza questa applicazione social si sarebbero sentiti più soli. Per gioire del compleanno occorre lavorare dall’infanzia ,solo così la persona amerà la tanto attesa torta con le candeline da soffiare ed il desiderio da chiedere, nella speranza di ottenere un anno migliore.
Per lavorare sull’infanzia o su di noi, più in generale, è necessario avere il desiderio e la voglia di agire. Conoscere per conoscersi!