Fiducia – seconda parte –

Ho iniziato a parlare di fiducia il 18 marzo 2019, parlando di cosa succede quando si perde la fiducia.
Oggi voglio parlarti invece proprio di cosa succede quando scatta la fiducia.
Cosa intendiamo per fiducia? Fidarsi di qualcuno, fidarsi di noi stessi e delle nostre sensazioni ed intuizioni. Per farla breve fiducia significa “avere fede”. Quante volte ci siamo sentiti dire che dobbiamo avere fede o che dobbiamo avere fiducia in qualcuno o qualcosa? Penso che a tutti sia capitato di sentirselo dire e anche di dirlo.
Ma “avere fede” succede quando e solo quando, noi decidiamo di dare valore a chi sta parlando o alla situazione che stiamo vivendo. Ne più ne meno. Siamo noi a decidere che abbiamo fiducia perché trasliamo i nostri valori sul nostro interlocutore. Per ragioni che vanno dalla famiglia alle competenze. Decidiamo di dare fiducia ai genitori perché ci hanno messo al mondo. Decidiamo di dare fiducia al medico perché lui ha studiato medicina e via discorrendo.
Ma cosa succede quando si ha fiducia in qualcuno o qualcosa? Scatta in noi un meccanismo a livello neuronale che ci mette nelle condizioni di “abbassare la guardia”. Abbiamo bisogno di avere fiducia prima di fidarci. Sembra un gioco di parole!
Come facciamo a fidarci allora di una persona che abbiamo appena conosciuto? Lo possiamo fare semplicemente raccontando di noi, di chi siamo, dei nostri valori, del nostro percorso di vita o professionale. Raccontandoci e mettendo in evidenza ciò che per noi è importante (quindi i nostri valori che possono essere la famiglia, l’onestà, le amicizie, il rispetto e via dicendo). A questo punto il nostro interlocutore può iniziare a farsi una sua idea e più i nostri valori sono allineati più questa persona deciderà – inconsciamente – di darci valore e quindi fiducia e quindi di fidarsi di noi, abbassando così il livello di alert (inconscio) dato da qualcosa che ancora dobbiamo conoscere/testare/vivere.
Il percorso per ottenere e dare fiducia può essere minato quando cambiamo le carte in tavola. Quando cambiano di fatto i nostri valori o gli altrui valori. O semplicemente quando gettiamo la maschera della finzione e ci palesiamo per chi siamo davvero, Ed è allora che iniziano le così dette “battaglie di principio”.
Allora ha senso combattere queste battaglie? La risposta è diversa per ognuno di noi. Resta un dato di fatto: ogni battaglia di principio è fondata sui nostri valori che vediamo messi in discussione. Quindi la domanda da porsi è: <davvero mi interessa far capire all’altra persona che i miei valori per me sono fondamentali?>. Se la risposta è si allora troverai le parole migliori, non per convincere che tu abbia ragione ma solo per presentare cosa per te è importante. Senza aver alcuna aspettativa in proposito. Se la risposta è no, allora lascia stare. Vai oltre e decidi di evitare di frequentare quella persona o quella situazione. Se invece vuoi una soluzione intermedia puoi sempre scegliere di “far finta che vada tutto bene” quando sei con quella persona o in quella situazione sapendo, però, che nel lungo periodo diventerà qualcosa di deleterio per te proprio perché incide sui tuoi valori e quindi su chi sei tu come individuo.